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Sapienza: Azione Universitaria 3° lista, nonostante l'odio rosso, parla il Presidente Giacomo Mollo

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Venerdì 22, dopo cinque 5 di campagna elettorale segnata da tensioni e atti di violenza, si sono concluse le elezioni universitarie alla Sapienza di Roma. Come prevedibile, le liste di sinistra, in particolare Sapienza Futura e Liberiamo Sapienza, alcune delle quali coinvolte negli scontri e negli episodi di violenza, hanno trionfato. Questi gruppi si sono spartiti gli organi centrali e hanno eletto la maggior parte dei rappresentanti nelle singole facoltà.


Azione Universitaria: crescita nonostante il clima ostile


Azione Universitaria (AU), unica lista militante di destra e promotrice del sindacalismo universitario, ha raggiunto il 3° posto in termini di voti, nonostante il clima ostile che ha caratterizzato la competizione, non dissimile a quello degli anni '70. I suoi militanti sono stati oggetto di una vera e propria campagna di esclusione, culminata nel tentativo di impedire fisicamente ai candidati di accedere agli spazi universitari.



Cambiare Rotta: un risultato deludente nonostante la violenza


Tra le liste concorrenti, Cambiare Rotta (collettivo vicino a Potere al Popolo), noto per aver iniziato gli episodi di violenza, si è posizionata al 5° posto, ben al di sotto di AU. Questo risultato evidenzia un fallimento, nonostante i metodi intimidatori utilizzati contro i loro avversari.


Violenza di sinistra alla Sapienza: episodi sempre più frequenti


Gli episodi di aggressione contro gli studenti di destra alla Sapienza non sono una novità. In passato, ci siamo occupati del caso in cui AU, invitando il progressista David Parenzo, suscitò l’ira del collettivo, che tentò di boicottare l’evento.


Alle violenze di questa settimana, i ragazzi di Azione Universitaria hanno risposto con una manifestazione, al grido di «Fuori i rossi dall’Università». È fondamentale chiarire che si tratta proprio dei rossi, non dei «nazi-rossi» o dei «fascisti di sinistra», come alcuni giornalisti hanno provato a definirli. Gli episodi di violenza sono stati portati avanti dagli studenti di sinistra, tanto da quelli che si rifanno esplicitamente al comunismo quanto da quelli che si dichiarano progressisti, con l’obiettivo di escludere dalla competizione democratica gli studenti di destra.


Matteo Respinti


A questo proposito, e per un commento generale sulle elezioni, Il Presente ha raggiunto Giacomo Mollo, Presidente di Azione Universitaria Sapienza.


Il commento del Presidente di Azione Universitaria Sapienza, Giacomo Mollo



«Nonostante il clima di odio, di violenza e di impossibilità di proseguire la campagna elettorale, solo per noi di Azione Universitaria, nei due giorni successivi a mercoledì, visto il clima che si era creato e viste le ronde che l’estrema sinistra stava organizzando nell’università, ci riteniamo soddisfatti del risultato elettorale.


Alla Sapienza, la destra universitaria cresce: raddoppia i propri eletti, passa da 4° a 3° lista, riesce ad attestarsi in 8 facoltà, rispetto alle 4 dove eravamo presenti finora, sulle 11 totali della Sapienza, e aumenta i voti complessivi in Senato e negli organi centrali. Siamo molto soddisfatti. Certo c’è da lavorare, c’è da crescere, però il risultato è positivo.


Purtroppo, il clima è un clima d’anni 70: la violenza della sinistra universitaria, il tentativo di impedirci di manifestare, il tentativo di impedirci di girare per gli spazi universitari e, quindi, di presentarci agli studenti, le aggressioni subite, gli assalti (per esempio, 2 giorni fa, la nostra bacheca è stata distrutta), le minacce di morte, le continue denunce…


Un clima violento che la rettrice continua ad assecondare, poiché non fa nulla per impedire che accada.»


Azione Universitaria: «Continueremo le nostre battaglie»


«Tra tutte le fazioni schierate, noi soli rappresentiamo la destra e ne subiamo le ripercussioni. Noi soli siamo l’unica lista che non è di sinistra e per questo siamo costantemente bersagliati. Per questo gli altri hanno la possibilità di fare politica e noi, secondo loro, no.


Il risultato ci ha dato una conferma del buon lavoro svolto: gli studenti hanno dato un segnale chiaro, nonostante la nostra difficoltà nel competere alla pari.


Che i nostri aggressori lo vogliano o no, noi continueremo a fare rappresentanza, a stare nell’università, a portare avanti le nostre battaglie, a fare sindacalismo universitario.»


Giacomo Mollo


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