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Nostalgia del Sacro

Sovente, piccoli episodi di vita quotidiana portano a riflessioni profonde. Mi sovviene, così, l'aneddoto che mi porta a scrivere questo articolo.

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La sera della Vigilia di Natale, con alcuni amici, sono andato alla messa della notte, nello specifico a una messa in rito ambrosiano antico, cioè in latino e secondo il rito comunemente celebrato fino al Concilio vaticano II.


Io, per affetto e per fede, ho sempre apprezzato questo rito, ma i miei amici non lo conoscevano ed erano "curiosi" di assistervi. Conclusa la celebrazione ho ascoltato le loro impressioni, "è un rito estremamente solenne", genera una grande immagine e restituisce il "senso del sacro", questo è ciò che mi hanno fatto presente.


Le civiltà e il concetto di sacralità


A mente fredda, ho riflettuto su questo "senso del sacro" e non ho potuto fare a meno di pensare come ogni società, periodo storico e civiltà abbia "sviluppato", a modo proprio, il concetto di "sacralità".


Il diplomatico, filosofo e scrittore Joseph-Marie de Maistre disse: «Dovunque vedrete un altare, là si trova civilizzazione». Fin dai primordi della storia umana, gli esseri umani hanno sviluppato un culto, una forma sacrale che poneva in determinati elementi e figure, dei fattori chiave.


Nella preistoria la figura femminile, simbolo di vita, era raffigurata in varie statuette. I culti solari, agresti e le vette montane, sono elementi comuni di diverse civiltà, così come il culto è diffusamente legato al benessere dello Stato, basti pensare alla civiltà egizia o quella romana; è noto che i latini avessero tanto nel culto pubblico quanto in quello privato un elemento fondamentale, possiamo dire portante, per il mantenimento dello Stato.


La sacralità del Rito Cattolico e il suo significato Spirituale


In egual modo, l'Occidente come lo intendiamo noi, è stato per secoli identificato come la Cristianità. La Chiesa, che ha raccolto l'eredità dell'Impero romano, ha plasmato l'Europa. A questo proposito, il filosofo e scrittore Umberto Eco disse:


«La Chiesa cattolica apostolica romana è un organismo formatosi negli ultimi secoli dell'impero romano che ha trovato la sua definizione teologica, politica e organizzativa proprio nel Medioevo (e la Controriforma ne ha dato solo un puro adeguamento tattico alle esigenze del tempo). La Chiesa cattolica, quella buona, è quella di Pio XII. Tutti gli altri tentativi di modernizzazione non hanno nulla a che vedere col cattolicesimo, che è una cosa diversa. Sono eresie.»


Il rito e la sacralità sono fondamentali, nella tradizione cattolica portano il fedele innanzi alla manifestazione divina, pongono l'uomo al cospetto dell'altare, come se si trovasse davanti al Calvario. La sacralità è connessa con il sacrificio, il Venerabile Pontefice Pio XII, nell' enciclica Mediator Dei scrisse:


«l'augusto Sacrificio dell'altare non è una pura e semplice commemorazione della passione e morte di Gesù Cristo, ma è un vero e proprio Sacrificio, nel quale, immolandosi incruentemente, il Sommo Sacerdote fa ciò che fece una volta sulla Croce offrendo al Padre tutto se stesso, vittima graditissima. "Una [...] e identica è la vittima; Egli medesimo, che adesso si offre per il ministero dei sacerdoti, si offri allora sulla Croce; è diverso soltanto il modo di fare l'offerta"».


Questo rito, plasmato nel corso del medioevo è un'apoteosi di luce e gesti, la storica Régine Pernoud scrisse:


«Il Medioevo è un'epoca in cui il rito trionfa, in cui tutto ciò che si compie nella coscienza deve obbligatoriamente tradursi in un gesto; ciò soddisfa un bisogno profondamente umano: quello del segno fisico senza il quale la realtà rimane imperfetta, incompiuta, fatiscente.»


Riscoprire il senso del Sacro nella vita quotidiana


Questa forma di sacralità, esalta l'uomo verso il divino, cosa che oggi è assai perduta. Purtroppo, la contemporaneità ha inaridito ogni forma di sacro, come se fosse un mero retaggio del passato, ammuffite vestigia da abbattere.

La società odierna, ha trasformato la Cristianità in Occidente, abbattendo o cercando di nascondere sotto il tappeto ogni tradizione e ogni aspirazione al trascendente, riducendo l'uomo a un mero animale senziente, senza spirito e senza la possibilità di mirare alla bellezza e a quel senso del sacro così caro una volta.


Eppure il sacro è in tutti noi e ci circonda, il sacro lo troviamo nei germogli della terra, nel sole che sorge ogni mattina e nell'abbraccio tra una madre e il suo bambino. La vita, e il mondo, sono permeati di bellezza e sacralità, semplice ed elementare, ma estremamente profonda e pura.


Oggi, più che mai, dobbiamo preservare quanto c'è di sacro e venerabile, la bellezza e la profondità che esaltano.


Alessio Benassi

 
 
 

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