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In una intervista recente a La Stampa, il deputato di Fratelli d'Italia, Federico Mollicone, ha condiviso un'esperienza personale drammatica, che ha segnato la sua vita e la sua visione sull'eutanasia. Colpito da una sincope nel gennaio 2022, Mollicone è stato portato in coma farmacologico e ha vissuto ore di totale impotenza, consapevole ma incapace di comunicare. In quelle tenebrose ore, un pensiero angoscioso lo ha attraversato: «se sono condannato a restare in queste condizioni, meglio che qualcuno stacchi la spina».
Il ripensamento sul fine vita
Nonostante le sue convinzioni di sempre, Mollicone ha ammesso che qualcosa è cambiato. Se prima considerava l’eutanasia una questione ideologica, ora esprime una sensibilità diversa, riconoscendo che in casi estremi l’eutanasia potrebbe essere un'opzione. La sua riflessione è sicuramente tanto un invito a comprendere il dolore di chi vive situazioni simili, quanto un approccio che potrebbe sembrare un'apertura, ad ogni modo merita una comprensione onesta.
Ma il dialogo con Cappato è una via pericolosa
Al netto della terribile esperienza personale che ha vissuto, la volontà di Mollicone di facilitare il dialogo con associazioni come quella di Marco Cappato, leader della lotta per l'omicidio assistito, deve suscitare preoccupazioni.
Cappato, noto per le sue battaglie pro-eutanasia, ha un approccio strumentale alla questione, cavalca il dolore dei malati per promuovere una legalizzazione che svaluterebbe la vita umana. Questa apertura di Mollicone, pur nata da una esperienza traumatica, potrebbe essere interpretata come un segnale di debolezza di fronte a pressioni ideologiche che non si fermano nemmeno di fronte alla tragedia.
La necessità di una posizione chiara
Mollicone, da uomo d'onore, sottolinea di rimanere legato ai principi del suo partito, affermando che nel caso di una legge sul fine vita, seguirà le indicazioni di Fratelli d’Italia. Tuttavia, le sue parole evocano una fragilità che non può essere ignorata.
In un momento in cui l'ideologia pro-eutanasia cerca sempre più di conquistare spazio, è fondamentale che rappresentanti come Mollicone mantengano una posizione chiara e ferma a difesa della sacralità della vita, senza cedere a interpretazioni che rischiano di giustificare l'eutanasia come soluzione.
Le parole del Consigliere Matteo Forte: un richiamo alla responsabilità
Diverso tempo prima delle dichiarazioni di Mollicone, in occasione del voto in Veneto e di un raccolta firme in Lombardia, il Consigliere regionale di Fratelli d'Italia, Matteo Forte, intervistato da Il Presente, ha affermato: «Quello che voglio dire è che le battaglie dell’Associazione Luca Coscioni mettono in discussione qualcos’altro. Credo che mettano in discussione proprio quel che dicono di voler affermare, cioè la democrazia liberale con il suo sistema di garanzie per l’individuo.
Quando, per esempio, si sfida la normativa esistente accompagnando malati a suicidarsi in Svizzera, per poi autodenunciarsi e puntare sulla forzatura interpretativa di certe toghe, al fine di introdurre i cosiddetti nuovi diritti saltando a piè pari il dibattito parlamentare e il voto democratico, credo proprio che si stia minando la democrazia liberale.
La giudiziarizzazione delle decisioni che spettano invece al legislatore, portata avanti da chi tra l’altro può permettersi economicamente e mediaticamente di sostenere processi che poi arrivano fino alla Corte costituzionale, mina l’uguaglianza dei cittadini che partecipano alle elezioni per scegliere chi deve dare l’indirizzo politico alla Nazione. Ed è qui che dico: anche lo scegliere di non legiferare in tema di fine vita non è “inerzia”, ma una scelta politica che solo il corpo elettorale può sanzionare o legittimare.»
La questione dell'eutanasia è delicata e complessa, perché tocca le corde più profonde dell'esperienza umana. Se la sofferenza dei malati merita comprensione e rispetto, è essenziale non perdere di vista il valore e la sacralità di ogni vita. Le posizioni dialoganti di Mollicone, sebbene nate da un'esperienza personale devastante, devono essere bilanciate da una ferma opposizione all'eutanasia e da un chiaro impegno a proteggere la vita in tutte le sue forme.
Redazione
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