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Il Presente, che raramente ha apprezzato le azione dell'Unione Europea, saluta con favore la seguente dichiarazione di intenti di Ursula von der Leyen.
Matteo Respinti
L’Europa di fronte alle minacce: un’epoca cruciale e pericolosa
«Stiamo vivendo in un'epoca cruciale e pericolosa. Non c’è bisogno di descrivere la gravità delle minacce che affrontiamo o le conseguenze devastanti che dovremo sopportare se queste minacce dovessero concretizzarsi.
Perché la domanda non è più se la sicurezza dell’Europa sia realmente minacciata o se l’Europa debba assumersi una maggiore responsabilità per la propria difesa. In realtà, conosciamo da tempo le risposte a queste domande.
Il vero tema è se l’Europa sia pronta ad agire con la decisione che la situazione richiede e se sia in grado di farlo con la velocità e l’ambizione necessarie. Negli incontri delle ultime settimane – l’ultimo due giorni fa a Londra – la risposta delle capitali europee è stata chiara e inequivocabile. Siamo in un’era di riarmo. E l’Europa è pronta ad aumentare in modo massiccio la spesa per la difesa. Sia per rispondere all’urgenza immediata di agire e sostenere l’Ucraina, sia per affrontare la necessità a lungo termine di assumersi una maggiore responsabilità per la nostra sicurezza europea.
Per questo motivo, oggi ho scritto una lettera ai leader in vista del Consiglio europeo di giovedì. È per questo che siamo qui insieme oggi. E in questa lettera ho delineato il piano ReArm Europe. Questo pacchetto di proposte si concentra su come sfruttare tutti i meccanismi finanziari a nostra disposizione per aiutare gli Stati membri ad aumentare rapidamente e in modo significativo le loro spese per le capacità di difesa. Sia nell'immediato, che in un arco di tempo più lungo, nel corso del decennio. Il piano si articola in cinque punti.
1. Maggiori investimenti pubblici nella difesa europea
Il primo punto del piano ReArm Europe è sbloccare l’uso dei fondi pubblici per la difesa a livello nazionale. Gli Stati membri sono pronti a investire di più nella propria sicurezza, se ne hanno lo spazio fiscale. E dobbiamo permettere loro di farlo. Per questo, proporremo a breve di attivare la clausola di salvaguardia nazionale del Patto di Stabilità e Crescita. Questo consentirà agli Stati membri di aumentare significativamente le spese per la difesa senza attivare la Procedura per disavanzi eccessivi. Ad esempio, se gli Stati membri aumentassero in media la loro spesa per la difesa dell’1,5% del PIL, si potrebbe creare uno spazio fiscale vicino ai 650 miliardi di euro in quattro anni.
2. Un pacchetto da 150 miliardi di euro per la difesa
La seconda proposta prevede un nuovo strumento finanziario: un pacchetto di 150 miliardi di euro in prestiti agli Stati membri per investimenti nella difesa. Si tratta di spendere meglio e di spendere insieme. Parliamo di settori strategici europei: difesa aerea e missilistica, sistemi di artiglieria, missili e munizioni, droni e sistemi anti-drone, ma anche esigenze come la sicurezza informatica e la mobilità militare. Questo strumento aiuterà gli Stati membri a unire la domanda e ad acquistare insieme.
Naturalmente, con questi equipaggiamenti, gli Stati membri potranno rafforzare il loro sostegno all’Ucraina, fornendo immediatamente equipaggiamento militare. Questo approccio congiunto agli appalti ridurrà i costi, diminuirà la frammentazione, aumenterà l’interoperabilità e rafforzerà la base industriale della difesa europea. Inoltre, potrà avvantaggiare direttamente l’Ucraina, come ho appena descritto. Questa è l'ora dell'Europa e dobbiamo esserne all’altezza.
3. Utilizzo del bilancio UE per rafforzare la sicurezza
Il terzo punto riguarda l’utilizzo del bilancio dell’UE. Possiamo fare molto in questo settore nel breve termine per destinare più fondi agli investimenti legati alla difesa. Per questo, proporremo ulteriori possibilità e incentivi per gli Stati membri che decidano di utilizzare i programmi della politica di coesione per aumentare la spesa per la difesa.
Mobilitazione di capitali privati per la difesa europea
Gli ultimi due ambiti di intervento mirano a mobilitare capitali privati attraverso l’accelerazione dell’Unione dei risparmi e degli investimenti e tramite la Banca Europea per gli Investimenti.
Concludendo, l’Europa è pronta ad assumersi le proprie responsabilità. ReArm Europe potrebbe mobilitare quasi 800 miliardi di euro per un’Europa più sicura e resiliente. Continueremo a lavorare a stretto contatto con i nostri partner nella NATO. Questa è l'ora dell'Europa. E siamo pronti a fare un passo avanti.»
Ursula von der Leyen, 4 marzo 2025, Bruxelles