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I mattoncini LEGO accusati di "eteronormatività" dal Science Museum di Londra
Quando si guarda la realtà attraverso le lenti dell'ideologia, il rischio di scadere nel ridicolo è sempre dietro l'angolo. L'ultimo caso in tal senso arriva direttamente dal Regno Unito, con il celebre Science Museum di Londra che ha puntato il dito contro i mattoncini LEGO, accusandoli di rafforzare l'idea che l'eterosessualità sia "la norma". Come se ciò dovesse, poi, costituire scandalo e non fosse vero.
Secondo il quotidiano britannico The Telegraph, il museo ha incluso i LEGO in un percorso autoguidato dal titolo Seeing Things Queerly, organizzato dal Gender and Sexuality Network. In questa guida, si afferma che i mattoncini LEGO potrebbero contribuire alla visione secondo cui "esistono solo due generi" e che "tutto ciò che non rientra nel binarismo è insolito".
La motivazione dietro questa accusa? Il linguaggio tecnico utilizzato per descrivere i celebri mattoncini: la parte superiore con perni sporgenti è tradizionalmente definita "maschile", mentre la parte inferiore con fori per ricevere i perni è descritta come "femminile". Inoltre, il processo di assemblaggio dei pezzi viene chiamato "accoppiamento".
Secondo gli attivisti del museo, questa terminologia rappresenterebbe un esempio di "linguaggio eteronormativo" che riflette una visione limitata della diversità di genere e orientamento sessuale.
LEGO e l'impegno a favore dell'ideologia LGBT
Se da un lato LEGO viene accusata di eteronormatività, dall'altro l'azienda danese ha da tempo abbracciato l'ideologia LGBTQIA+. Nel 2021, il gruppo ha, infatti, lanciato un set speciale intitolato Ognuno è meraviglioso, con i colori della bandiera arcobaleno, per celebrare la diversità e l'inclusione.
Il set è stato ideato da Matthew Ashton, vicepresidente del design LEGO, che ha dichiarato: «volevo creare un modellino che simboleggiasse l'inclusione e celebrasse tutti, non importa come si identificano o chi amano», presentando l'iniziativa come parte di una strategia più ampia per combattere i pregiudizi di genere nei propri prodotti e promuovere l'uguaglianza.
Oltre al set arcobaleno, LEGO ha anche adottato politiche interne per favorire la diversità, dichiarando di voler creare ambienti di gioco inclusivi per bambini di ogni orientamento e identità di genere. Come se ai bambini di sesso e genere importasse effettivamente qualcosa.
Ideologia e giochi per bambini: un problema sottovalutato
L'intera vicenda solleva una questione più ampia: fino a che punto l'ideologia deve entrare nel mondo dell'infanzia? Questione ampia più per la portata del fenomeno che per la risposta, in vero piuttosto semplice: l'ideologia LGBT e, più in generale, la sessualità, anche quella etero, devo rimanere fuori dai giochi per bambini.
La narrazione del voler promuovere il rispetto e l'inclusività è una scusa fin troppo abusata per essere presa sul serio, forzare interpretazioni ideologiche su giocattoli concepiti per stimolare la creatività e l'immaginazione ha un solo scopo: esporre persone, i cui "anticorpi ideologici" non sono ancora adeguatamente formati, alla sessualità queer, trasformando anche il gioco in un'occasione per plagiare e condizionare.
I LEGO rimangono quello che sono sempre stati: ottimi mattoncini da costruzione, con cui grandi e piccoli possono dare libero sfogo alla fantasia, virtù troppo dimenticata nel nostro mondo grigio, costruendo avventura libere da ogni sovrastruttura ideologica.
Redazione