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GN Mantova incontra Pelayo, militante di Vox Jóvenes

Articolo pubblicato originariamente su Il Virgiliano, il periodico di Gioventù Nazionale Mantova


Lo scorso giovedì 6 agosto, cinque nostri ragazzi si sono collegati con Pelayo Garcia, referente di Vox Jóvenes nella Comunità autonoma delle Asturie, regione nel nord-ovest della Spagna che conta circa un milione di abitanti. Vox Jóvenes è il movimento giovanile di Vox, il partito nazionalista spagnolo, nostro alleato politico e facente anch’esso parte del gruppo europarlamentare dei Conservatori e Riformisti Europei. Dunque, si può dire che Gioventù Nazionale stia a Fratelli d’Italia, proprio come Vox Jóvenes stia a Vox. Con Pelayo abbiamo cominciato a confrontarci, discutendo del fatto che Fratelli d’Italia e Vox hanno storie molto simili: il partito spagnolo nasce nel dicembre del 2013, un anno dopo la nascita di FdI. Il motivo della nascita è pressoché lo stesso: ci fu una scissione nell’area partitica di centrodestra che doveva rappresentare i valori conservatori di una destra sociale, che in Italia era rappresentata dal Popolo delle Libertà di Silvio Berlusconi e in Spagna dal Partido Popular di Mariano Rajoy Brey, ma che in realtà stava virando sempre più verso il centro, abbandonando i propri valori patriottici per paura di difenderli e diventando, di conseguenza, sempre più moderata. Abbiamo poi approfondito insieme la realtà spagnola, assai diversa da quella italiana, già dalla militanza nelle scuole: difatti in Spagna non vi è un interesse politico da parte dei giovani come in Italia, dove già ai tempi di Giorgio Almirante e Pino Rauti, i giovani del MSI militavano nel Fronte della Gioventù, che a sua volta riuniva i giovani studenti nel movimento studentesco denominato “Fare Fronte”. Oggi è Gioventù Nazionale a raggruppare i giovani di FdI, che a sua volta è rappresentato nelle scuole superiori da Azione Studentesca e negli atenei da Azione Universitaria. «In Spagna, invece, c’è un solo movimento universitario, denominato Movimento Beo che non si lega a nessun partito in particolare, ma che si batte per i diritti di tutti gli studenti. Mentre nelle scuole superiori non esiste alcun tipo di movimento studentesco», ci spiega Pelayo. «Un problema che abbiamo qui in Spagna è il quasi totale disinteresse da parte dei giovani, sia a destra che a sinistra, verso il mondo della politica». Proseguendo poi con: «Qui nelle Asturie stiamo cercando di creare un movimento universitario che possa racchiudere tutti gli studenti “di destra” ma che non si vogliono per forza legare a un partito politico. Naturalmente, anche da noi in Spagna ogni partito ha un suo movimento giovanile: Vox ha Vox Jóvenes, il Partido Popular ha Nuestra Nacion, il Partido Socialista ha Nosotros Socialistas, ma a parte il “Movimento BEO” o “Franca Española”, ossia lo storico movimento giovanile del partito di Francisco Franco, presidente spagnolo per quasi 40 anni, non vi sono altri esempi di movimenti presenti nelle scuole». E concludendo con: «Quando, dopo i tristi eventi dell’alluvione in Romagna, sono venuto a darvi una mano a Faenza e a Bologna, sono rimasto molto sorpreso nell’apprendere dell’esistenza di Azione Studentesca! Qui da noi non potremmo mai creare un movimento studentesco nei licei perché sarebbero davvero pochi ad aderire». Un’altra differenza tra l’Italia e la Spagna la troviamo quando si parla di secessionismo regionale: infatti, Pelayo ci ha spiegato che in Spagna sono principalmente i movimenti socialisti a essere favorevoli alll’indipendentismo di comunità autonome come, prendendo i due esempi più eclatanti, la Catalogna e i Paesi Baschi. Basti pensare che la E.T.A., la principale organizzazione terroristica che si batteva per l’indipendenza dei Paesi Baschi, era di stampo comunista. Mentre in Italia, fu la Lega Nord di Umberto Bossi a battersi per l’indipendenza della “Padania” o per il secessionismo veneto, nonostante fosse al tempo la seconda forza del centro-destra. Oggi il principale partito secessionista in Italia è il Südtiroler Volkspartei, alleato in Europa di Forza Italia. Insieme a Pelayo abbiamo anche discusso sulla posizione contraria che i nostri partiti hanno su alcune norme che l’Unione Europea ha emanato (una su tutte, l’Agenda 2030) e delle future elezioni europee che si svolgeranno nel 2024. Nel discorso è emerso che uno degli uomini più importanti e significativi per Vox in Europarlamento è Jorge Buxadé Villalba, considerato il vero difensore dei valori patriottici e conservatori spagnoli. Ci siamo poi tutti augurati che il Gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei possa diventare la quarta forza del Parlamento Europeo e la seconda della maggioranza, dal momento che oggi sono al governo tre dei partiti che lo compongono: Fratelli d’Italia, Diritto e Giustizia (Polonia) e Veri Finlandesi (Finlandia). Parlando anche di storia spagnola, Pelayo ci ha spiegato che probabilmente le due figure più importanti e significative nella storia del suo Paese sono Ferdinando d’Aragona e Isabella di Castiglia, considerati “unificatori della nazione”: sì, perché i due regnanti spagnoli sono ricordati specialmente per aver cacciato gli invasori arabi della Penisola Iberica alla fine del XV secolo, e per aver contribuito a esportare la cultura spagnola nel mondo: dal Messico ai Paesi Bassi, all’America Latina. A proposito di latini, durante l’incontro, abbiamo appreso che Vox ha un rapporto molto stretto con le comunità dell’America Latina, questo grazie alla Carta de Madrid, un’alleanza che racchiude tutti i principali partiti di destra in Spagna, America Meridionale e Centrale e alla quale partecipa anche il Partito Repubblicano statunitense. Infine, abbiamo parlato della scottante questione della legalizzazione della cannabis: in Spagna, come in Italia, la cannabis è legale solo per uso terapeutico. E ogni qual volta si deve decidere se legalizzarla o meno, la decisione di Vox (come Fratelli d’Italia) è sempre la stessa, ferma: un no categorico a qualsiasi tipo di droga! Posizione comune che c’è anche contro quella élite ecologista che vorrebbe dettare legge per la salvaguardia dell’ambiente: bisognerebbe, invece, essere più pragmatici, affrontare insieme al settore primario le criticità della sostenibilità ambientale, incentivando e non penalizzando il mondo dell’agricoltura! In chiusura dobbiamo ricordare che quando abbiamo organizzato l’incontro con Pelayo mancavano settimane alle elezioni politiche spagnole previste per il 23 luglio scorso e non avremmo potuto immaginare che Vox sarebbe poi diventata la terza forza politica spagnola.

¡VIVAVOX! ¡VIVA SANTI ABASCAL PRESIDENTE DE ESPAÑA!

Jacopo Antoniazzi - GN Mantova

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