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Anzio: marò e Xmas banditi dall'81° rievocazione dell'Operazione Shingle

Aggiornamento: 20 gen

Anche quest'anno, ad Anzio (Roma), per l'annuale memoriale-rievocazione della battaglia che vide scontrarsi gli Alleati e le forze Italo-Tedesche, gli organizzatori tagliano le gambe alla storia, nel nome del "politicamente corretto", censurando e bandendo i marò della Decima Mas, più precisamente i battaglioni Lupo e Barbarigo.


Operazione Shingle: la censura dei marò e della Decima Mas

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Avete capito bene, l'evento rievocativo per l'81° celebrazione dell'Operazione Shingle, che vide tra i combattenti due valorosi battaglioni del nostro esercito, si svolgerà senza una rappresentanza di soldati italiani.


Su segnalazione dei nostri lettori, ci è giunta notizia del regolamento della rievocazione, non abbiamo potuto che storcere il naso. Gli organizzatori riscrivono la storia, vietando, pena l'allontanamento dall'evento, certe uniformi storiche che sarebbero dovute, per amore della verità e storia stessa, esser presenti.


Il regolamento che esclude i marò e la Decima Mas



Nulla parla più chiaro del regolamento, pertanto:


«8) NON SARA’ POSSIBILE INDOSSARE:


tedesche: Shulz Staffeln (SS) ogni versione e tipologia (inclusi carristi), Divise Carristi in genere (anche se Non SS), Gestapo; Camice Brune (Luthvaffe e Wehrmacht), XMAS in generale, compreso il BATTAGLIONE LUPO o BARGARIGO presenti sul territorio di Nettuno, Camice NERE, Milizie fasciste di ogni tipologia»


Tralasciando la terminologia storpiata (il nome corretto delle SS è, in realtà, Schutzstaffel e non Shulz Staffeln...), puntiamo il dito verso il passo cruciale del breve, e pieno di errori, regolamento: «XMAS in generale, compreso il BATTAGLIONE LUPO o BARGARIGO presenti sul territorio di Nettuno.»


Gli organizzatori stessi ammettono di star vietando la possibilità di rievocatore (e, quindi, di ricordare), a fini storici ed educativi, due battaglioni ITALIANI, che su quelle spiagge, 81 anni fa, hanno combattuto per davvero.


E non è finita qui, un passo del regolamento, quello riguardo ai mezzi storici ammessi all'evento, recita quanto segue: «Sono ammessi al raduno tutti i veicoli militari anteriori al 1945 di tutte le nazionalità». Questo, paradossalmente, consente di portare, all'evento, mezzi storici di qualsiasi epoca e nazionalità, che nulla hanno a che fare con la battaglia di Anzio e Nettuno; mentre allo stesso tempo è vietato partecipare in veste di marò della Xmas o del Barbarigo, che, come detto, sono stati realmente protagonisti della battaglia.


Quello che succede quando la politica strumentalizza la storia



Questo paradosso, che di storico ha ben poco, ma di politico tanto, è sicuramente il risultato di una mala gestione da parte degli enti che organizzano l'evento, ma anche - e, forse, soprattutto - di chi, anni fa, in veste istituzionale, si ostinava - per proprio orgoglio e vanto - a definire ''invasori'' gli Alleati, suscitando nelle giunte comunali successive la "necessità" - dettata da altrettanto orgoglio e vanto personale - di correre ai ripari, vietando a destra e manca.


Non dimentichiamoci anche di chi, è successo anche quest'anno, si è riempito indebitamente la bocca con il nome della "Decima Mas", o con il segno della "X", al solo, e futile, scopo di adescare i voti, di un elettorato poco sveglio.


La somma di errori, di cattiva gestione e di pregiudizi politici (sia da destra che da sinistra) non fanno altro che uccidere, lentamente, la storia, dimenticando forzatamente chi ne fece davvero parte, in favore di un revisionismo superficiale in cui i cattivi, per loro natura malvagia, devono essere cancellati dalla memoria, e quindi, di conseguenza, anche dalle rievocazioni storiche.


È inconcepibile che la storia, anche quella tragica della guerra, possa venir censurata o cambiata solo per far piacere a un orientamento politico, in fondo, come disse Cicerone, «La Storia è testimonianza del passato, luce di verità, vita della memoria, maestra di vita, annunciatrice dei tempi antichi»


Diego Como


Qui il regolamento dell'evento.

Il Presente è il quotidiano di cultura, informazione e formazione della destra militante italiana, è diretto da Matteo Respinti.

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